La Morte di tre generazioni, uccisa questa notte l’Orsa Amarena.
La MORTE di tre generazioni.
Scrivo queste righe dopo una lunga riflessione, cercando di non dar spazio a rabbia ed indignazione personale, ma appellandomi alla lucidità nella analisi di un evento che non sarebbe mai dovuto avvenire.
Nel nostro Abruzzo, gli orsi non sono mai stati classificati con semplici numeri M5, L17, ecc.. ma anche nell'ambito della ricerca e della conservazione sono stati sempre catalogati con nomi propri, che a volte caratterizzano i loro vizi e le loro virtù.
Amarena era uno di quei nomi che spesso risuonava sulla bocca della gente, e sempre col sorriso.
Una orsa iconica che ha ispirato a livello internazionale un esempio di convivenza, in cui la regione Abruzzo sembrava un modello virtuoso da seguire per comprendere la possibile reciprocità tra il selvatico e l'uomo.
Indubbiamente le caratteristiche comportamentali di Amarena non rispondevano alla norma, anzi, l'estrema confidenza con gli spazi antropizzati che irrimediabilmente ha trasmesso alla sua progenie ha sempre sollevato riflessioni disparate fra gli addetti ai lavori.
Ma la sua era una confidenza pacifica, non ha mai rappresentato un ipotetico pericolo per la popolazione, e tutti gli abitanti del parco, dall'Alto Sangro alla Valle di Comino, sapevano questo.
Come Carrito, suo figlio, erano simboli di identità, prosperità di queste nostre montagne, e la loro perdita da molti verrà vissuta come la perdita di un familiare più o meno vicino... perchè tutti prima o poi la incontravano.
Ieri sera ha fatto l'incontro più sbagliato della sua vita, portandola nel luogo sbagliato, nel momento sbagliato, davanti ad un uomo che ha imbracciato il fucile.
Ed è così che nella singola folle scelta di un uomo, una vita se ne va ed altre vengono condannate.
Ed è così che definitivamente abbiamo perduto in pochi mesi tre differenti generazioni di orsi marsicani che ad oggi contano solamente 60 esemplari.
Tre generazioni della stessa famiglia:
1. Carrito, Figlio di Amarena, morto investito, nel pieno dell'età riproduttiva, pronto a dar vita ad una nuova generazione.
2. Amarena, La Madre uccisa a fucilate
3. La nuova Cucciolata, i cuccioli sono attualmente sfuggiti dispersi e soli non potrebbero sopravvivere, e anche quando verranno ritrovati (si spera) non avendo una guida saranno cresciuti in una struttura di recupero e probabilmente mai più reintroducibili in natura.
Una perdita Enorme su tutti i livelli: emotivi, politici, ambientali.
Il folle gesto del singolo non può e non deve solo suscitare indignazione, ma deve essere severamente punito.
Probabilmente verranno trovate le peggiori attenuanti per giustificare un gesto così spregevole, giustificandolo magari come autodifesa.
Purtroppo un certo tipo di informazione negli ultimi anni sta sempre di più stigmatizzando l'ipotetico pericolo dei grandi predatori Lupo e Orso, descritti come un reale problema per uomini e bestiame.
Le vicende del Trentino hanno di sicuro incrementato la crescita di un certo tipo di pensiero, e con esso la speculazione mediatica che questa vicenda di cronaca ha scaturito.
Dipingendo gli orsi come pericoli nascosti dietro la siepe del nostro giardino o come dei pupazzi coccolosi da umanizzare, come ho già ribadito in passato, l'orso non è niente di tutto questo, l'orso è orso e l'uomo e l'uomo....
E proprio in questa classificazione non ci resta che trarre conclusioni nel capire chi è la vera bestia.
Amarena ci mancherà, a tutti noi che per lavoro o passione viviamo queste montagne, mancherà ai suoi boschi , ai suoi cespugli di ramnus, agli alberi su cui si arrampicava per gustarne i frutti, alle piazze di paese, ma soprattutto ai suoi cuccioli nel pieno della loro prima stagione di scoperta.
Oggi dobbiamo solo sentirci più poveri per questa enorme perdita, ricordandoci che il gesto di chi sceglie di far fuoco su altre forme di vita indifese è un gesto scorretto, basso e vile.
Chi non ha scrupoli nell'uccidere oggi potrebbe non averne domani, e lasciare impunito un tale gesto oggi, significa lasciare spazio a nuove tragedie domani, il prossimo potrebbe essere un cane domestico o un bambino che si trova nel posto sbagliato... nel momento sbagliato.
Grazie Amarena per averci insegnato la fiducia che coraggiosamente avevi nell'essere umano rivelando un'estremo ottimismo certamente non figlio di questi tempi oscuri.